È stato presentato a Roma Pharmacist Assistant Bot, una chatbot di messaggistica basata su intelligenza artificiale da Fenagifar. Ecco come funziona
Per quanto tempo si può estendere la maternità facoltativa in un contratto a tempo determinato? Quali sono i requisiti per ottenere una riduzione contributiva Enpaf? Quali competenze sono richieste per raggiungere il livello Q2 nel nuovo Ccnl? Sono alcune tra le tante domande su cui i farmacisti spesso cercano informazioni sul web proprio per la necessità di avere una risposta rapida. Con l’obiettivo di andare incontro a questa esigenza nasce Pharmacist Assistant Bot, una chat di messaggistica attiva h24, basata su un software di intelligenza artificiale (AI) che risponde in circa 20 secondi a domande su contratto nazionale dei farmacisti, copertura previdenziale Enpaf e normativa farmaceutica. Il progetto che ha superato una prima fase sperimentale è stato presentato nella sua versione più evoluta, oggi in un evento organizzato da Fenagifar a Roma, con il patrocinio di Fofi, Federfarma, Fondazione cannavo e Utila e in media partnership con Edra.
Pharmacist Assistant Bot è proprietà intellettuale di Fenagifar
“Il lancio del nostro chatbot per indagare un tema di attualità importante per la nostra categoria nasce da lontano – ha detto Vladimiro Grieco presidente di Fenagifar a introduzione dei lavori. – È un’iniziativa che parte da lontano circa un anno e mezzo fa quando nell’ambito di un tavolo sulle tutele contrattuali abbiamo pensato di creare uno strumento che possa essere al fianco di tutti i colleghi farmacisti per aiutarli a destreggiarsi quotidianamente nella giungla normativa, informarli sul Ccnl e la previdenza. Questa idea è stata poi strutturata dalla nostra Commissione AI e insieme a ingegneri e consulenti del lavoro abbiamo costruito uno strumento che abbiamo istruito e allenato con i più attuali algoritmi sull’AI e l’abbiamo depositato presso il ministero del Made in Italy e oggi Pharmacist Assistant Bot è un marchio e una proprietà intellettuale della nostra Federazione. E oggi la mettiamo a disposizione di tutti coloro che vogliono consultarla”.
ChatBot: ecco come funziona
L’intento, come ha spiegato Emanuele Monti consigliere Fenagifar, Responsabile Commissione AI, è coniugare la rapidità dell’intelligenza artificiale con l’esattezza dei contenuti basata su una bibliografia attendibile: “L’obiettivo è informare e rendere tutti i farmacisti più consapevoli del ruolo che ricoprono offrendo un supporto per reperire informazioni utili, sicure e in tempi ragionevolmente brevi. Utili nel senso che l’informazione deve essere funzionale a ciò di cui ho bisogno. Sicura, nel senso che la fonte deve essere molto attendibile e referenziate. Tempi ragionevolmente brevi, nel senso che la risposta a una mail inviata a un istituto può ricevere una risposta dopo qualche giorno. Da qui nasce l’intuizione di mettere a disposizione uno strumento di informazione che sfrutta tecnologie moderne come l’intelligenza artificiale fornendo risposte in breve tempo. Uno strumento di tutti autonomo e indipendente”.
“L’idea nasce durante i tavoli tematici di Fenagifar del 2021 dall’esigenza della base di parlare delle proprie tutele contrattuali – ha spiegato Paolo Levantino segretario Fenagifar – e da un’indagine sulle conoscenze dei giovani colleghi sulle tutele contrattuali è emerso che il 46% non le conosce e solo il 26% si ritiene preparato sulla materia. In particolare, che si perdono nella miriade di informazioni che si trovano su internet. Grazie a un lavoro di squadra con le Agifar sono state raccolte 350 Q&A che hanno arricchito la bibliografia del chatbot. I consulenti del lavoro hanno validato queste domande e risposte e hanno fornito 172 file di pareri legali e chiarimenti normativi. Lo strumento è stato poi creato da Pharmadvice, cioè un software di intelligenza artificiale dotato di una chat di messaggistica in cui l’utente pone la domanda, il chatbot elabora la risposta individuando il campo di pertinenza e tramite il machine learning trasforma il testo in modelli multimediali, elabora la risposta e la fornisce all’utente. Dalla prima versione sono state migliorate la tecnologia con nuovi modelli di AI e la bibliografia con Enpaf e legislazione farmaceutica, oltre al Ccnl”.
Servono regole definite su privacy e principi etici
Sulle opportunità, sui benefici e i rischi legati all’integrazione dell’intelligenza artificiale nei processi lavorativi si sono interrogati i relatori che hanno partecipato alla tavola rotonda. “Non si può certo fermare l’evoluzione umana – ha esordito Luigi D’Ambrosio Lettieri, Vicepresidente Fofi e Presidente Fondazione Cannavò – anzi si può anticipare governando i processi. Ma il primo passaggio fondamentale è definire le regole sulla privacy. C’è poi un profilo etico che va regolamentato con norme che garantiscano il rispetto di principi etici e infine vanno riformate le modalità per costruire il patrimonio dei saperi nelle scuole nelle università. Se poi ci interroghiamo sugli aspetti occupazionali e sul rischio che dell’intelligenza artificiale tolga posti di lavoro, bisogna pensare che grazie alla tecnologia ci sono nuove frontiere da esplorare finiscono alcuni lavori ma ne iniziano altri”. L’intelligenza artificiale, ha concluso D’Ambrosio Lettieri, può “essere un supporto che si affianca al nostro lavoro” e alla “coscienza critica e di valutazione dell’uomo che l’intelligenza artificiale per ora non ha”.
Farmacie pronte alla sfida digitale e tecnoligica
Tra le opportunità dell’AI in sanità c’è anche la presa in carico dei pazienti, cronici e politrattati, che potranno avere un’alta aderenza terapeutica e minor errori di prescrizione con un impatto sociale umano ed economico in cui le farmacie hanno l’opportunità di vincere la sfida del digitale: “Le farmacie sono già pronte, la transizione digitale è già una realtà – ha sottolinea Roberto Tobia Segretario nazionale di Federfarma. – Le farmacie hanno già un elevato grado di informatizzazione, utilizzano già piattaforme informatiche che durante la pandemia hanno permesso di somministrare vaccini e raccogliere dati di monitoraggio del Covid. I due terzi dei tamponi eseguiti e tracciati sono stati fatti nelle farmacie. C’è un’alta adesione alla tecnologia dimostrato dalle oltre 9.000 farmacie che offrono la telemedicina. L’AI è già entrata nel sistema farmacia, basti pensare alle farmacie che usano la tecnologia robotica liberando il farmacista da incombenze pratiche e dandogli la possibilità di relazionarsi con il paziente, quindi potenziando la nostra professionalità. Con un robot che si occupa di aspetti logistici, per esempio, il farmacista può dedicarsi in maniera più attenta al suo ruolo principe dispensazione, consiglio, accoglienza. Ma anche se esiste la possibilità di delegare a un drone la consegna del farmaco a domicilio, l’aspetto di complicità tra cittadino e farmacista, che tante ricerche dimostrano, è il segno che ancora oggi la necessita del cittadino sia quella di recarsi farmacia dove c’è il farmacista che consegna il farmaco”.